Come funziona la Borsa e qual è il giusto approccio da assumere
come funziona la borsa

Negli ultimi anni, un numero sempre più elevato di risparmiatori italiani, complici i rendimenti infimi dei titoli di stato, ha iniziato a volgere il proprio sguardo verso altre tipologie di asset finanziari. E il mercato azionario, in tal senso, ha rappresentato il naturale approdo per molti di essi. D’altro canto, l’andamento degli indici di questo comparto viene reso noto da tutti i mass media italiani. Ed in alcuni casi, soprattutto negli ultimi quindici anni, hanno rappresentato, spesso, la notizia di apertura di telegiornali e quotidiani.

Capire come funziona la borsa, ormai, è diventato un obbligo per la maggior parte dei risparmiatori italiani: direttamente, acquistandole sul mercato, o indirettamente, tramite i fondi comuni di investimento, le azioni sono possedute da almeno il 75% degli utenti finanziari italiani. E negli ultimi anni, nonostante alcuni periodi contrastanti, hanno rappresentato spesso un ottimo coadiuvante per migliorare le performance complessive degli investimenti finanziari dei risparmiatori.

Cosa significa acquistare azioni

Se non si è mai investito in Borsa, è opportuno disporre di alcune informazioni particolarmente importanti per approcciare a questo mondo, ricco di pregi ed anche di qualche insidia. Quando si investe in azioni, infatti, si diventa automaticamente soci di una società, partecipando al cosiddetto rischio d’impresa. Un aspetto molto importante per chi decide di investire in Borsa, il luogo dove le azioni vengono acquistate e vendute per il tramite degli intermediari autorizzati.

La Borsa non è un luogo astratto o intangibile: ogni paese ne ha perlomeno una, dove avvengono le negoziazioni dei titoli quotati. Nel nostro paese, come noto alla maggior parte dei cittadini, il luogo preposto è la Borsa di Milano, nota ai più anche col nome di “Piazza Affari”. L’andamento della Borsa nostrana è dato da diversi indici, che variano in base a determinati parametri, come la capitalizzazione piuttosto che il settore nel quale la società opera.

I due indici più noti al grande pubblico sono, senza alcun dubbio, il FTSE-MIB, che ha preso il posto del vecchio e caro MIB 30, e il FTSE-All shares: il primo raggruppa le cinquanta società maggiormente capitalizzate in Borsa, mentre il secondo include tutte le azioni presenti nel listino milanese. Questi indici sono tenuti in grandissima considerazione, in quanto, spesso, rappresentano il termometro della salute economica e finanziaria del nostro paese.

Per operare in Borsa, il piccolo risparmiatore ha due alternative: rivolgersi ai tradizionali canali “fisici” oppure effettuare operazioni di compravendita nel mercato azionario tramite la grande rete telematica. Nel primo caso, il risparmiatore si deve rivolgere agli sportelli bancari o postali, che, per il tramite delle cosiddette SIM (società di intermediazione immobiliare), effettuano operazioni di compravendita nei mercati per ordine dei propri clienti.

Sportello bancario vs internet: quali sono le differenze quando si opera in Borsa?

Un’operatività che sino a vent’anni fa, ovvero prima della prepotente ascesa della tecnologia e di Internet, era l’unica via alla quale potevano accedere i risparmiatori per effettuare operazioni di compravendita nei mercati. Una modalità, attualmente, che risulta antiquata e non al passo coi tempi, non sempre benefica per il risparmiatore. Basti pensare, ad esempio, alle commissioni di negoziazione assai elevate, oltre al tempo necessario per recarsi fisicamente in agenzia.

In finanza, d’altro canto, l’antico adagio “il tempo è denaro”, è quanto mai calzante. E per renderlo attuale compiutamente, è buona norma optare per l’effettuazione di operazioni di Borsa tramite la grande rete telematica, ovvero fare trading online, terminologia quanto mai cara e familiare alla maggior parte degli italiani.

Quando si decide di investire online, però, è opportuno scegliere con grande accuratezza il broker finanziario al quale affidarsi, onde evitare di incorrere in siti poco affidabili, come quelli, ad esempio, che promettono mirabolanti guadagni senza alcun rischio: qualsiasi asset finanziario incorpora un po’ di rischio, seppur minimo; inoltre, maggiori sono le potenzialità di guadagno, più alto sarà il rischio che ci si dovrà assumere per ottenerlo.