Disturbi del sonno: l’utilità della polisonnografia

La polisonnografia (PSG) è un test diagnostico utilizzato nella diagnosi di vari disturbi del sonno; grazie a essa, infatti, è possibile registrare e successivamente studiare l’andamento e le variazioni di diversi parametri fisiologici nel corso delle fasi del sonno REM e del sonno non-REM.  

La polisonnografia (altrimenti detta analisi del sonno) non è un test invasivo o doloroso, non presenta controindicazioni e può essere prescritto a chiunque: bambini, adulti o persone anziane.

L’esame in questione può essere eseguito sia in ambito ospedaliero, in stanze dedicate, oppure a domicilio. Lo strumento utilizzato per il test è il polisonnigrafo, un sofisticato strumento computerizzato.

Tipologie di esame

Si distinguono due tipologie di polisonnografia: cardiorespiratoria e neurologica; nel primo caso si parla anche di monitoraggio cardiorespiratorio notturno, mentre nel secondo caso di polisonnografia completa. La scelta tra le due possibilità è di competenza medica.

La richiesta dell’esame può venire da diverse figure dell’ambito sanitario, in particolare dal medico generico, dal neurologo, dal cardiologo, dallo pneumologo o dall’otorinolaringoiatra.

Indicazioni alla polisonnografia

La richiesta di polisonnografia è generalmente effettuata quando il medico sospetta la presenza di alcuni disturbi del sonno, principalmente se si ritiene che il paziente soffra di sindrome delle apnee ostruttive del sonno (apnea notturna), russamento patologico, insonnia cronica, narcolessia, epilessia notturna (crisi morfeiche), disturbi del movimento correlati al sonno, disturbi del comportamento durante le fasi del sonno REM o del sonno non-REM (sonnambulismo, enuresi, sonniloquio, bruxismo).

La polisonnografia è altresì indicata quando si sospetta la presenza di una patologia nota come respiro di Cheyne-Stokes; nota anche come “respiro periodico”, è una condizione caratterizzata dall’alternanza tra momenti di apnea centrale (e non da ostruzione delle vie respiratorie come nel caso dell’OSAS) e cicli respiratori brevi e frequenti.

Come si esegue la polisonnografia?

L’analisi del sonno può essere effettuata in stanze dedicate all’interno di un ospedale, in un centro diagnostico attrezzato o anche a domicilio (esistono infatti società che offrono il servizio di polisonnografia a domicilio).

Grazie a questo test si possono valutare diversi parametri come per esempio onde cerebrali, movimenti oculari, frequenza cardiaca, alterazioni del ritmo cardiaco, pressione arteriosa, attività dei muscoli scheletrici, modalità di respirazione (comprese eventuali interruzioni), movimenti degli arti, russamento e altri rumori del sonno ecc.

A seconda del tipo di test (cardiorespiratorio o completo) è necessaria l’applicazione di vari sensori che vengono posizionati sulle tempie, sul cuoio capelluto, sul petto e sulle gambe; vengono poi applicate cinture intorno allo stomaco e al petto che servono a registrare i movimenti toracici e le modalità di respirazione; è prevista anche l’applicazione di un saturimetro (strumento che misura l’ossigenazione del sangue).

Nel caso della polisonnografia eseguita a domicilio, il polisonnigrafo viene applicato da un tecnico oppure viene consegnato un dispositivo da polso che il paziente dovrà indossare e attivare al momento di coricarsi (dovrà essere anche attivata un’apposita app da installare sul proprio smartphone).

Dopo l’esame

 

Dopo l’esame saranno analizzati accuratamente i dati registrati e, in base ai risultati ottenuti, sarà possibile formulare una diagnosi che confermerà o no i sospetti di partenza; ottenuta la certezza diagnostica, il medico potrà pianificare il trattamento più idoneo al disturbo rilevato.