Interazione: le basi della User Experience nei videogame
La nuova imprescindibile regola del divertimento è l’interattività. In un’epoca veloce, ricca di stimoli, senza l’interattività le persone si annoierebbero. Il progresso ci ha abituati ad una nuova visione di svago e la tecnologia ci ha resi insensibili ad esperienze che prescindono tale interattività. Siamo oramai abituati ad essere posti al centro come “users”.
Da questa nuova concezione di utente al centro, nascono nuovi rami della tecnologia e dello sviluppo Web, i quali pongono il focus sugli aspetti psicologici e pratici dell’interazione uomo-macchina o dell’interazione fra utenti umani in contesto digitale. Questa concezione viene appunto chiamata “User Experience” (spesso abbreviata con “UX”).
Ma che cos’è la User Experience nello specifico? E in quali contesti ricorre?
Innanzitutto parliamo di UX quando parliamo di qualsiasi esperienza digitale che coinvolga l’utente. Non solo videogiochi, ma anche il più banale dei siti Web dovrebbe essere progettato secondo i canoni di questa nuova “scienza”. I dettami sul come costruire un’esperienza digitale ottimale vengono poi applicati anche al commercio elettronico, dove gli users, diventano “E-consumers”. (Consumatori digitali).
La UX experience vantaggio anche per le aziende, non solo per i consumatori digitali
Porre l’utente al centro si è scoperto aiutare non solo l’utente stesso, ma anche incrementare i profitti per le aziende, tanto da diventare una delle business strategy.
Creare ambienti di navigazione altamente fruibili e pensati per spingere il consumatore digitale all’acquisto, sono ormai concetti alla base di siti che offrono i qualsivoglia servizi.
Non resta indietro nemmeno (e soprattutto) il mondo dell’intrattenimento digitale che oggi conta moltissimi consumatori in tutto il mondo divisi fra: videogiochi e giochi online, film e programmi in streaming, social network.
Esistono giochi online altamente immersivi che offrono esperienze di svago create apposta per essere semplici, sicure e durature, instaurando con gli utenti un rapporto destinato a perdurare nel tempo. Se un gioco oggi non è fruibile su più device, l’utente ci metterà pochissimo a sceglierne un altro simile da un altro provider, proprio perché il mercato dell’intrattenimento digitale è in forte espansione da anni. Non solo quindi per i videogame, ma anche per le nicchie, come nel caso dei classici italiano come Macchiavelli o Burraco con le App da smartphone o quelli piú di nicchia come Crazy Time, le app di questo tipo devono performare al massimo in quanto ormai la User Experience, o esperienza utente, é un elemento centrale raccomandanto anche dalle linee guida di chi si occupa di sviluppo.
Porre le basi per una corretta User Experience, soprattutto nei videogame non è solo legato alla fruibilità dell’utente, ma mirato ad una corretta e maggiore interazione. Per questo molto spesso si ricorre all’intelligenza artificiale. Comprendere il comportamento umano, utilizzando un robot-algoritmo serve per semplificare l’usabilità dei prodotti digitali.
Progettare un servizio in UX non è quindi così facile e immediato e a volte servono anche numerose ricerche di mercato per capire quali sono i trend tecnologici preferiti dagli utenti: immaginiamo di essere un’azienda di videogiochi e aver sviluppato un nuovo videogame nel quale il suono e la musica sono essenziali per la riuscita del gioco stesso o per lo svolgimento della trama; ebbene, sarà importante che il mio videogioco performi con tutte le periferiche e quindi diversi tipi di altoparlanti, cuffie bluetooth o casse.
Parlando di suoni e musica, come non citare il più famoso portale di musica al mondo, il colosso Spotify, diventato in poco tempo il servizio streaming più utilizzato per ascoltare musica, creare playlist e scaricare per ascolto offline. Spotify ha fatto un gran lavoro sull’esperienza dell’utente, creando, sia per app mobile, sia per pc, un perfetto UX design. La particolarità di Spotify è infatti quella di avere accesso con un solo click a tutte le funzioni principali che l’utente medio compie con la sua musica: salvare per dopo (metti in coda), aggiungere ad una playlist, cercare un nuovo brano.
Pensare in maniera intuitiva e immedesimarsi con l’utente, ha permesso a Spotify di crescere in maniera smisurata, con un’app molto Basic, ma completa.
L’interattività e lo UX design nei giochi e nell’industria dell’intrattenimento
Dopo Spotify è il caso di citare altri due “Big” dell’intrattenimento online: Instagram e Tik Tok.
Si tratta dei due social oggi più utilizzati in tutto il mondo che hanno fatto del design interattivo e partecipativo il loro cavallo di battaglia.
Il design, cioè la struttura, l’ambiente digitale nel quale l’utente si muove, sono fondamentali quando lo scopo è catturare l’attenzione e far permanere le utenze in quell’ambiente o in una determinata pagina. Quindi che tu sia una grande azienda o una start up alle prese con il tuo primo sito, sappi che il design è essenziale e darà un’idea all’utente di chi sei.
Come già specificato, il design deve portare l’utente a compiere un’azione, cliccare su un bottone di acquisto o essere invogliato a condividere e quindi non meravigliamoci se entrando su uno di questi due social ne veniamo letteralmente assorbiti. Non facciamo l’errore di pensare che il layout delle pagine o la disposizione degli elementi visivi sia casuale, ma frutto di anni di ricerche che hanno coinvolto diversi campi di studi, in primis quello psicologico.
Lo sanno bene i disegnatori di videogiochi e gli sviluppatori che quando creando un nuovo videogame hanno tutto l’interesse nel catturare il giocatore con grafiche, suoni e possibilità di azione sempre più realistiche. Level Design, Gameplay, fino ad arrivare al Narrative Design, sono tutti rami dello User Design nei videogiochi che lavorano in sinergia e sono incentrati sulle mosse dell’utente e sul migliorare e ottimizzare fra loro tutte le componenti dei giochi, al fine di restituire all’utente un videogame senza bug, quindi fruibile, ma soprattutto che possa diventare “il miglior gioco a cui ha mai giocato”.