Il Mondiale 2021 di Formula 1 si deciderà all’ultima gara: domenica pomeriggio, sul circuito di Abu Dhabi, Lewis Hamilton e Max Verstappen chiuderanno una stagione dall’intensità pazzesca, contraddistinta da polemiche, incidenti, penalità e soprattutto una rivalità degna di altri duelli del passato. Oggi ci sono di fronte una leggenda della Formula 1, capace di vincere 7 Mondiali in carriera (Hamilton) e colui che da sempre è stato definito come il più grande talento del decennio, un autentico predestinato (Verstappen). L’epilogo di Abu Dhabi sarà un evento di portata internazionale, tanti appassionati di Formula 1 e scommesse punteranno con casino soldi veri per dare ulteriore adrenalina ad un finale pazzesco: sono a pari punti dopo 21 gare, chi l’avrebbe mai detto?
Andiamo intanto a ripercorrere altre tre grandi rivalità del passato in Formula 1.
Lauda-Hunt
Diversi, diversissimi di carattere, ma amici. Fuori dalla pista, però: James Hunt, il classico ribelle, inglese, e Niki Lauda, un calcolatore del volante, austriaco, diedero vita ad una stagione indimenticabile, quella del 1976, che ha anche ispirato il film ‘Rush’. Arrivarono all’ultima gara con Lauda in vantaggio di tre punti ma l’epilogo fu incredibile. Sotto la pioggia incessante che inondò il circuito del Fuji, in Giappone, Lauda fermò la sua Ferrari dopo appena due giri e Hunt portò a casa il Mondiale grazie al podio conquistato con la sua McLaren: nessun problema tecnico, l’austriaco rinunciò di fatto a quel Mondiale per paura.
Due mesi e mezzo prima, Lauda era rimasto sfigurato in volto dal terribile incendio che seguì il suo incidente al Nurbugring: quelle fiamme lo segnarono nell’anima e non se la sentì di continuare a sfidare la morte nelle curve del tracciato giapponese. Lauda, comunque, riuscì a tornare sulla vetta del mondo (conquistò altri due mondiali) prima di una “seconda vita” da manager piena di trionfi e soddisfazioni. Hunt si ritirò tre anni dopo e morì per infarto a 45 anni.
Senna-Prost
La rivalità per eccellenza in Formula 1 toccò vette di intensità assurda nei Mondiali del 1989 e del 1990. Senna, campione brasiliano amatissimo dal pubblico di tutto il mondo, contro Prost, detto “Il professore” per la sua freddezza, intelligenza e astuzia: i due si incrociarono nel 1988 in McLaren, il francese era reduce da due Mondiali di fila ma subito cedette il passo al nuovo arrivato. Nel 1989, esplode la rivalità: dopo diversi episodi discussi durante la stagione, a Suzuka Prost ha un match point con Senna costretto a vincere per conquistare il suo secondo titolo iridato.
A sette giri dalla fine, nella celebre chicane del circuito giapponese, Senna prova il sorpasso per andare al comando del Gran Premio, le due vetture si toccano e finiscono fuori pista: Prost si ritira, Senna riesce a ripartire ma verrà poi squalificato dalla direzione gara che consegna quindi il titolo ad Alain. L’anno dopo, sullo stesso circuito, a Suzuka, i due si giocano nuovamente il Mondiale, ma Prost è su Ferrari ed è costretto a vincere. La gara dei due dura 400 metri, alla prima curva c’è il contatto, cercato da Senna, che mette fine alla corsa dei due rivali e che regala il secondo Mondiale ad Ayrton. I due si riappacificheranno solo nel 1993, un anno dopo la tragica morte di Senna a Imola.
Hakkinen-Schumacher
Tre anni di una rivalità sana, vissuta soltanto in pista: Hakkinen, svedese, vinse i Mondiali del 1998 e del 1999, prima della rivincita di Schumacher che arrivò nel 2000 e che aprì il clamoroso ciclo vincente del tedesco sulla Ferrari. I due si conoscevano da piccoli, cresciuti a rivaleggiare già sui kart e in Formula 3. Tante le corse decise sul filo ma un episodio segna più di tutti la rivalità sportiva tra i due: a Spa-Francorchamps (Belgio), nel 2000, Hakkinen e Schumacher arrivano alla staccata con in mezzo il doppiato Zonta: il finlandese chiude un clamoroso doppio sorpasso che è ancora ricordato come una delle manovre più belle nella storia della Formula 1.